Il laboratorio multimediale del dialetto vastese

Sono a Vasto solo per qualche giorno. Ho un’ora libera e ho prenotato il laboratorio del dialetto. Niente di straordinario, è in un'aula, con un paio di computer, un buon sistema audio e altri dispositivi che si usano per l'e-learning. Ordinaria dotazione scolastica, da quando la scuola italiana ha investito nelle tre I.

Mi metto comodo e, come prima cosa, mi riascolto i canti della Compagnia di San Nicola di Bari, guidata dalla celebre Zia Michelina la Priora. È solo una registrazione sonora, ma, per fortuna, posso integrare con immagini di alcuni momenti di vita della Compagnia. Sono prese da fotografie prestate per la scansione e confluite in un data base delle immagini del passato, fruibile da chiunque sia interessato. Poi passo ai canti del Capodanno e del Carnevale. E confronto il dialetto delle stornellate più recenti, come la celebre La Štorie, con quello di canzoni più antiche.

Vorrei riascoltare alcuni proverbi, ma non c’è molto tempo, do solo un’occhiata alle lezioni della linguista australiana che studia le trasformazioni fonetiche del dialetto vastese.

Fra poco devo lasciare il laboratorio, perché arrivano i ragazzi delle elementari per una lezione di zoologia bilingue (in italiano e in inglese). Sono caricati, perché la maestra ha promesso che scopriranno la differenza tra un raglio d'asino in italiano e uno in inglese. E, prima cosa, c'è da scoprire l'asino.

Se il laboratorio fosse specializzato solo nel dialetto, resterebbe inutilizzato per parecchio tempo. Ma è polivalente. In più, c'è un gruppo di appassionati del dialetto e delle tradizioni, che s'incarica dell’animazione e realizza qualche iniziativa per un pubblico più ampio.

Dov'è il laboratorio?...a Porta...a sta vànne...
 ...mannaggia alla vecchiaia, non ti ricordi più niente.

MF

 

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