ESPEDITO FERRARA
Interprete dell'anima lirica della nostra gente
di Giuseppe Catania

Quando mi venne proposto, da Mauro Ferrara, di parlare del suo Papà, ho aderito molto volentieri e con entusiasmo.
Ho conosciuto Espedito Ferrara negli anni '50, frequentando la Biblioteca Rossetti, di cui era direttore, e perché sono stato correttore delle bozze nella tipografia Zaccagnini, a via Valerico Laccetti, divenendo subito collaboratore del periodico HISTONIUM, da lui fondato nel 1945.
Del Calendario di Espedito Ferrara si intratterrà diffusamente Mauro Ferrara che lo ha realizzato con la collaborazione di altri amici ed estimatori dell'Autore.
Il nostro calendario è il frutto di un approfondito studio di ricerca che Espedito Ferrara ha compiuto con meticoloso impegno, scavando nelle radici del dialetto vastese, curandone gli stilemi caratteristici che compongono il parlare schietto del popolo, quello che, se non conservato e custodito, così come si è fatto con la realizzazione di questo cd-rom, altrimenti è condannato a scomparire.
Riproporlo avvalendosi delle tecnologie moderne e rievocarlo con le voci più genuine aderenti alla lengua uastareule è un atto, non solo significativo di perpetuare la cultura locale, bensì anche offrire un tangibile contributo alla salvaguardia del nostro patrimonio.

A me tocca il gradito compito di dire qualcosa di Espedito Ferrara, giornalista, scrittore, poeta, drammaturgo, una personalità fra le più significative, direi un caposaldo dell'espressione umana, un giacimento incolmabile, forse non ancora del tutto esplorato, ma meritevole di essere rinverdito, come si sta attuando, che la letteratura abruzzese abbia saputo generare nel secolo appena trascorso.
Un uomo che al sapere ha offerto tutta la sua esistenza, fino all'ultimo, proprio perché era consapevole di interpretare con profondità di sentimenti, l'anima della nostra gente.
Agli annali di Vasto Espedito Ferrara ha dato impulso con il suo costante contributo giornalistico, schierato in prima linea alla guida del suo Histonium, per esaltare quei fermenti di umanesimo che distinguono la vita e le opere di tanti personaggi che hanno segnato la storia e le vicende del nostro popolo.
Un giornalista che aveva innato nell'animo il senso della rettitudine e dell'equilibrio, soprattutto la coscienza di operare in funzione della difesa dei valori e della promozione dell'uomo, consapevole che la propria personalità doveva essere posta al servizio della società.
Ed in questo era specchio fedele la dignità adamantina quale segno indelebile cui Espedito Ferrara ha uniformato la sua attività di pensiero che è stata anche la prerogativa dei fatti che costituiscono, insieme all'ingente bagaglio di opere che Egli lascia alla collettività, un elemento di ulteriore qualificazione della sua anima libera di cui ha offerto un retaggio alle generazioni future.
Seppe, con mirabile sentimento di squisito cantore, in versi e in prosa, aderente alla schietta parlatura paesana, infiorata di vasta cultura letteraria, saggiare il profondo arcano del folklore vastese, lasciando una ricca, inestimabile raccolta di opere di grande successo popolare, che costituiscono anche gli elementi emblematici per distinguere la gente di Vasto, di cui seppe sempre essere strenuo difensore ed assertore, per tramandarne i valori estetici e la coscienza, quale entità di ulteriore distinzione e valenza della vita di una gente che, nella secolare tradizione, proietta luce per additare sentieri di sapere e di cultura per le generazioni a venire.

Se è questa la complessa personalità di Espedito Ferrara, non ne possiamo dimenticare la figura di uomo, sposo fedele e padre affettuoso, amante generoso fino allo spasimo della verità che è stata emblema di dirittura morale e civile, oggi proiettata, con legittimo orgoglio, nella professionalità dei suoi figli che, di tanta fulgida immagine paterna, seguono le orme impresse da un lungo cammino cui ha fatto riflesso la fede nella nostra religione.

Espedito Ferrara fu uno dei pionieri del giornalismo e della cultura vastese negli anni prima e dopo l'ultimo conflitto mondiale.
Nel 1945 fondò, diresse e scrisse, con irresistibile dinamismo e con spiccata vocazione culturale, il periodico di informazione HISTONIUM voce d'Abruzzo, divenuto palestra di confronto aperto e leale di tanti avvenimenti che hanno tracciato un solco profondo negli annali civici.

Vera tempra di forbito scrittore e di ingegno acuto, profondo conoscitore del vernacolo abruzzese e del caratteristico, tipico, dialetto vastese, svolse una arguta e meticolosa ricerca di motti e proverbi legati alla bella parlatura paesana.
Nel 1931 scrisse la commedia Ssa fa Ddè e Giacobbe, Raffaele e Sprecaciannere che vennero rappresentate ed accolte, nelle numerose repliche, con sempre crescente entusiasmo, in quanto esprimono la vera essenza e l'anima della cultura e della drammaturgia popolare, nella interpretazione che Espedito Ferrara ne ha fatto, divenendo così, dopo Luigi Anelli, unico autore che ancora non trova emulatori.
In prosa e in versi dialettali abruzzesi, ha scritto la commedia brillante Core mé, musicata da Aniello Polsi, più volte rappresentata con successo ed alcuni anni fa riproposta in edizione discografica dal coro Polifonico Histonium Lupacchino dal Vasto, indubbiamente la più nota, apprezzata e famosa in quanto proietta, con schietta maestria, i sentimenti, l'amore, il costume, il lirismo irresistibile del nostro popolo che, seppure trasmigrato nel mondo, mantiene sempre vivo il nostalgico amore verso la terra natia.

Valori questi che sono stati esaltati e rinsaldati, in oltre venti anni di vita, nel suo Histonium, divenuta voce palpitante della terra d'Abruzzo e di Vasto per i suoi figli sparsi nel mondo.
Nel 1942 Espedito Ferrara ha scritto l'inedita commedia dialettale Sta Madunnelle e, nel 1943/44 la commedia dialettale abruzzese Terre nostre e l'azione teatrale Terra nostra.
Saggi, poesie, studi, monografie, debbono essere ancora tratti dal ricco forziere culturale di Espedito Ferrara, rinserrato fino a pochi giorni dalla sua terrena dipartita, come è avvenuto per Aria di città (scritta nel 1932 e pubblicata nel 1990 dalle edizioni RES di Roma) è auspicabile vengano édite, « sia per l'aspetto storico, sia per quello linguistico, nella convinzione di dare un contributo alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale vastese ».
In altra occasione, scrivendo a proposito della pubblicazione di Aria di città, ebbi a sottolineare che, rifare la biobibliografia di questo geniale protagonista ed interprete dell'anima della nostra gente, è una iniziativa quanto mai interessante, non fosse altro che per tramandare ai posteri un vasto giacimento di nozioni, di studi, monografie, tradizioni popolari, che merita di essere divulgato.
Ma anche l'occasione per conoscere più a fondo l'anima di questo sensibile scrittore e poeta, che è rimasto fedele alla sua formazione ispirata alla libertà di espressione e di pensiero, che mai si è piegato alle prevaricazioni politiche, che, anzi, ne ha sempre condannato le imposizioni.

Mi sembra che tutto questo sia una piccola parte di quello che si potrebbe dire sull'opera e sulla personalità di Espedito Ferrara.
Forse altri, avendo a disposizione il materiale ancora inedito, potrà affrontare più profondi studi con particolare riferimento alla originale caratterizzazione linguistica che ne ha fatto Espedito Ferrara, prevalentemente imperniata su espressioni gergali, proprie della lengua uastareule, viva e colorita, attinta dal più schietto idioma popolare.
E Il nostro calendario di Espedito Ferrara, nella successione della quotidianità e per un intero anno ci offre quanta arguta e fervida sia stata la sua fantasia, nell'accostare alla realtà dell'uomo, il ricco patrimonio d'una millenaria civiltà che ci distingue per il profondo significato della cultura del nostro popolo.

7 febbraio 2004


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